RICORDI DI UNA PASSIONE CHE E’ RIMASTA

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Ricordi di una passione che è rimasta
Napoli Gennaio 1960   I6FDJ Filippo

Finito il corso RT a Chiavari fui destinato alla stazione costiera militare di Napoli dove arrivai il 2 Gennaio del 1960.

Il Maridipart-TLC si trovava in Via Santa Lucia ma la base era a Castel dell’Ovo, posto molto bello con veduta sul golfo di Napoli. Mi trovai a mio agio sin dai primi giorni in questo nuovo ruolo e, dopo un periodo di tirocinio passato ad ascoltare la diffusione, finalmente arrivò il grande giorno in cui iniziai di operare sulla 2245 kc/s. Ho provato immediatamente una grande emozione nel poter avere il contatto diretto con le navi. Ogni giorno che passava mi piaceva sempre di più fare il radiotelegrafista ma il mio desiderio era quello di potermi imbarcare. Questo desiderio presto si avverò, fui imbarcato su Nave Andromeda per sostituire un RT malato. Imbarcai a tarda sera e andai subito a dormire, dopo un po’ venni svegliato per prendere il posto di guardia, solo allora mi accorsi che eravamo già in navigazione. Arrivai in sala radio verso le 4 del mattino e mi venne assegnato, con grande stupore e gioia, di operare sulla diffusione, sedetti su una poltrona molto bella davanti a una macchina da scrivere e al famoso Ricevitore Redifon, misi subito la cuffia e iniziai il mio turno di lavoro. Sull’apparato c’era attaccato un foglietto con dei nominativi in cifra, il capo turno mi disse: “Questi sono i nominativi in cifra della nostra nave (uno di questi che ricorderò sempre era F2GN), stai molto attento ai messaggi che lancia Roma e se nella lista dei destinatari c’è uno di questi nominativi ricevi il messaggio altrimenti ne puoi fare a meno.

La fine della trasmissione del notiziario viene evidenziata da as ar”.

Poco dopo iniziò il lancio dei messaggi: “naws naws – from comando ecc. ecc. to… seguito da un elenco di nominativi cifrati, io ricevetti il messaggio tranquillamente ma il capo turno, venuto a controllare, mi chiese se era giusto quello che avevo ricevuto e con il dito mi indicò un nominativo che assomigliava a quello della nostra nave, era FJGN; io risposi di sì e continuai a ricevere. Dopo un centinaio di gruppi la trasmissione si fermò, aspettai che la trasmissione riprendesse ma il silenzio permaneva… all’improvviso mi sentii gelare… non sentivo più nulla… il jack della cuffia si era sfilato dal suo alloggiamento, rimisi subito a posto il jack e, come se nulla fosse accaduto, ripresi la ricezione dei messaggi fino alla fine senza più problemi, in tutto erano 524 gruppi. Il Capo turno, 2° Capo Vito, controllò la lista e mi invitò a seguirlo, mi portò davanti ad un cassone grande come un armadio con tante manopole e strumenti e mi disse: “Questo è il trasmettitore, quelle sono le bobine, prepara la frequenza e chiedi a Roma la ripetizione dei destinatari e dei gruppi che hai perso”. Meravigliato gli dissi che non avevo mai visto un cassone del genere e che non sapevo come fare, ma se lui lo avesse preparato io avrei fatto il resto… e così fu. Chiamai Roma e attraverso la diffusione riuscii ad avere la ripetizione del traffico, mi accorsi così che avevo ricevuto male proprio quel nominativo, non era “FJGN” ma “F2GN” … il messaggio era diretto anche alla nostra nave.

Sono rimasto a bordo di Nave Andromeda per 3 settimane e seppure il periodo fu breve imparai davvero molto, ancora oggi dopo tanti anni ricordo quei giorni con molta nostalgia.

 

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