Un filmato che è testimone di un tempo che rimane intramontabile

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Il video che segue mostra una manipolazione di chiamata tipo “CQ DE I6QON K” eseguita con un semiautomatico del 1912 realizzato da Horace Martin, fondatore della Vibrolplex Company negli USA.

Il Tasto usato nel video è perfettamente integro nei minimi particolari come all’epoca, “anche delle ragnatele” e non scherzo, ci sono anche quelle, e il tasto è perfettamente operativo nonostante gli anni alle sue spalle, più di un secolo!

Il tasto semiautomatico è un modello Blue Racer su base larga molto raro. Questi tasti furono realizzati con la base “stretta” per poterli portare al seguito, questo del video è un base “normale” come in realtà doveva essere nell’uso! (il fatto che poi avesse la base stretta era condizionato dal fatto che gli operatori portavano di proprio conto i loro tasti da casa, e la base stretta era ottimale per lo scopo) Il Blue Racer era un semiautomatico perfetto per i professionisti dell’epoca perchè era molto performante e perfetto in trasmissione, non tanto veloce come lo si potrebbe intendere dalla parola “Racer” parola che nel mondo europeo è abbinato a gare, sinonimo quindi di velocità, ma in realtà la parola Racer era codificata come velocità “regolare”, e non come velocità , come invece viene erroneamente fatto credere alle nostre ” longitudini ” europee dai “buontemponi” elargitori del sapere assoluto.

Era, ma è, un tasto di regolarità nelle trasmissioni, molto affidabile soprattutto nella genesi dei punti del codice MORSE in particolare con il codice Morse Americano, ben differente da quello Internazionale introdotto negli anni successivi.

I Blue Racer erano tasti “perfetti” tanto che i professionisti dell’epoca li portavano sul punto di lavoro per diminuire lo stress del lavoro dovuto all’uso di tasti verticali di uso ufficiale. I tasti semiautomatici venivano portati individualmente dagli operatori sul luogo del lavoro ed inserito con una particolare chiave a doppia linguetta tra i contatti del verticale, e quindi lavoravano con questi invece del verticale. Lavorare per un turno di lavoro con un semiautomatico era ben differente che lavorare con un verticale. (lavorare al turno di lavoro voleva dire trasmettere un buon codice . . . non era esattamente la tessa cosa di come si fa noi OM, cioè sempre un po alla “carlona”, tanto . . . . chi riceve si adatta, non è così che funziona!)

Il Blue Racer, oggi erroneamente considerato come il tasto “veloce” . . . . da “Racer” ovvero sinonimo di Regata in italiano quindi “da gara, ovvero veloce per vincere” in realtà non è così, il Racer è un tasto da “lavoro” e la parola americana Racer non identifica la “velocità ” ma identifica il regime, la velocità di crociera, quella di lavoro, quella che garantisce il ritmo nel tempo che rimane costante.

Purtroppo noi italici amiamo appiccicare ai gerghi valori di eccezionalità, cerchiamo invece di comprendere la realtà dei valori nel significato.

Chi ha un tasto del genere deve solo cercare di trarre il massimo da un tasto di questo tipo. Se è originale è meglio delle successive replicazioni, in quanto le ultime copie commerciali costruite hanno solo il nome relativo alla forma meccanica, ma non funzionano ugualmente bene come gli originali. Purtroppo è così! Bisogna accettare il compromesso.

Comunque da un tasto, tipo il Blue Racer di Martin se abbiamo la fortuna di averlo in originale dell’epoca , possiamo solo sviluppare le nostre abilità di operatori di prima classe nel settore del CW, non tanto nella velocità quanto nella genesi del codice MORSE comprensibile, a prescindere dalla velocità, ma questa come sappiamo è un’arte.

cordiali saluti Maurizio Melappioni i6QON

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