Motonave M/n “SAN FELICE” c/s ICJU

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Foto 1

Motonave “SAN FELICE” c/s ICJU – IMO 5309695, tipo di nave da carico generale. Impostata il 26 aprile 1958 dal Cantiere Navale Felszegi di Muggia, Trieste, varata il 25 febbraio 1959, consegnata il 30 luglio 1959 alla Società Malvicini Vapori di Genova. Portata lorda 12.800 tonn. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via. A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 8.946,76 tonn. Stazza nettaStazza netta La Stazza netta  esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali. A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 5.378,00 tonn. Lunghezza fuori tutto 148,90 metri, Lunghezza tra le perpendicolari 137,19 metri, Larghezza 19,00 metri, Immersione a pieno carico 9,046 metri. Apparato motore:  2 diesel Sulzer a semplice effetto, 6 cil. 760x1550mm per una Potenza di 7800 CV costruzione Cantieri Riuniti dell’Adriatico, Trieste. Velocità: 16,62 nodi. Armatori: 1959 Società G. Malvicini – Officine Meccaniche Riparazioni Navi – Vapori di Genova.
Foto 2

Nella foto sopra appaiono i due ricevitori in dotazione all’Unità navale, si tratta di due apparati dell’ALLOCCHIO BACCHINI; quello di sinistra è il modello AC/16 con copertura delle Onde Lunghe fino a 1.600 kc/s, quello di destra è sempre un AC/16 ma con copertura da 1,6 a 25 MHz, tra i due ricevitori la centralina per il comando degli INVERTER di alimentazione e per altre funzioni di commutazione, sotto, sul piano del tavolo, appaiono due tasti telegrafici. Sulla destra della foto, il primo apparato è il TX principale radiotelegrafico per Onde Corte costruito dalla MARCONI ITALIANA come modello T-300-OC, dalla parte opposta, sul piano del tavolo, appare il TX di emergenza per la 500 kc/s della IRME, si tratta del modello T50-5 e a paratia sulla sua sinistra c’è il ricevitore del segnale di allarme sulla 500 kc/s. Installato a parete tra i due ricevitori il grosso commutatore per le antenne di trasmissione affiancato dall’orologio di stazione.

Foto 3

Nella foto 3, sulla sinistra il grosso ricetrasmettitore radiotelefonico in modulazione di ampiezza della IRME, si tratta del modello SAGITTARIO con copertura dai 4 ai 22 Mc/s , dalla parte opposta, installato sul piano del mobile il TX principale per la banda dei 500 kc/s prodotto dalla IRME come modello T-150-OM, a proposito di trasmettitori per la gamma dei 500 kc/s colgo questa occasione per chiarire che su questa banda,  che andava dai 415 ai 525 kc/s,  in trasmissione, le frequenze utilizzate dalle navi erano fisse e uguali per tutte le navi del mondo, queste frequenze erano quarzate ed  erano selezionabili attraverso un commutatore, queste erano la: 410, 425, 454, 468, 500, 512 kc/s, come noto la 500 era la frequenza di SOCCORSO, URGENZA, SICUREZZA e ROUTINE o di CHIAMATA (questo era l’ordine prioritario nel quale veniva utilizzata la 500 kc/s secondo Convenzione Internazionale). L’uso più frequente era chiaramente quello di chiamata o per il lancio di avvisi dopo di che le stazioni passavano sulle proprie frequenze di lavoro.

 

Foto 4

Nella foto sopra in primo piano sulla sinistra l’antenna del radiogoniometro con accanto l’uscita di un’antenna trasmittente, si notano altre antenne filari, probabilmente di ricezione e forse quella più esterna potrebbe essere l’altro aereo di trasmissione visto che le navi dovevano essere dotate per Convenzione Internazionale di due antenne di trasmissione, una principale e una di emergenza. In foto apparae l’albero porta segnali luminosi sovrastato dall’antenna radar di tipo a paraboloide.

A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231

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