Una sosta “quasi programmata”…
di Silvio TERCONI IV3TRK – INORC 056
Imbarcai sulla T/N OBO “ERMINIA PRIMA” c/s IBLC per conto della Compagnia Italiana Transoceanica di Navigazione S.p.a. che mi confermò nell’incarico, poi per i soliti meccanismi societari,ebbi come referente l’operatore Nolarma Noleggi & Armamenti S.p.a. e amministrativamente dalla Sita Siciliana Tanker S.p.a. che ad ogni modo furono correttissimi e non ho avuto mai nulla da eccepire in merito alla liquidazione delle mie spettanze.

L’ “ERMINIA PRIMA” al pontile per operazioni commerciali
Sono imbarcato a Bakar (la famosa Buccari…) Yugoslavia all’epoca, con un noleggio per conto della Petrobras Brasiliana.
La caratteristica importante di questo ingaggio, oltre al traffico radio convenzionale, fu la necessità di contattare la Stazione Radio della Petrobras che aveva nominativo PPA25 e che faceva servizio ad orari stabiliti; l’operatore era sempre lo stesso ed usava esclusivamente CW sulle HF – diciamo alte – 12, 16, 22 MHz. Credo operasse dalla sede della Petrobras, quindi da qualche palazzo di Rio de Janeiro e devo dire che partito da Bakar iniziai a collegarlo sulla 22 MHz senza problemi né di ricezione né di trasmissione. Periodo di propagazione certamente migliore di quello attuale…
L’ “Erminia Prima” era una nave OBO quindi adibita al trasporto sia di carichi liquidi “OIL” che di minerali “ORE”, partimmo da Bakar, se ricordo bene, carichi di carbone toccando successivamente i porti di Port Gentil nel Gabon, Sao Sebastiao in Brasile e Saldanha Bay in Sud Africa.

Io in piscina

Gli Allievi e il cuoco, momenti di relax in navigazione.
Dopo questo viaggio fummo inviati per ordini in Giappone a Chiba per poi andare a Kagoshima e proseguire per Kharg Island in Iran. Un piccolo inciso: arrivati a Chiba, essendo libero dal servizio presi la lancia del mattino e da li decisi di andare a Tokyo con il treno. Già la lancia… eravamo in rada in attesa di entrare in porto, ma quando rientrai a Chiba la nave nel frattempo era ormeggiata e io non avevo idea di dove fosse… ma fffiuuu… alla fine la trovai.
Per chi è stato in Giappone negli anni 70, trovare qualche scritta in inglese era pura utopia e forse anche ora, ma armato dell’incoscienza giovanile mi sono recato alla Subway che portava a Tokyo. Tutte le scritte erano in giapponese e per fortuna un gentile ferroviere mi ha aiutato a fare il biglietto, ci siamo intesi a gesti e comunque alla biglietteria ha fatto tutto lui.

A Kyoto davanti ad un tempietto buddista
Altro aneddoto giapponese si riferisce a quando siamo andati a Kagoshima e arrivò a bordo per la visita nave l’ispettore della compagnia che dopo i convenevoli si rivolse a me dicendomi: “Marconi se non ha nulla da fare la porto a Kyoto con il treno ad alta velocità “ facciamo un pò di spesa e poi rientriamo in serata…. Potevo dire di no? E infatti non l’ho detto!

Terminale di caricazione a KHARG Island – IRAN
Partimmo quindi dal Giappone diretti a Kharg Isl. Iran a fare il pieno, con destinazione successiva Rio de Janeiro. Qui inizia la parte che riguarda l’amata Alga Soligo, Secondo Ufficiale di Coperta della nave. Arrivati circa a Cape Town abbiamo fatto rifornimento di viveri offshore (prodotti per la cambusa della Ligabue,ricordo ancora il chilometrico messaggio inviato a Ligabuefono) e mentre si stava caricando la nostra Alga se ne uscì con: “ Capitano dopo tanto mare sarebbe bello fermarsi in qualche isoletta sperduta tanto per interrompere la routine…” Detto fatto, presa la carta nautica venne subito individuata l’isola di Tristan da Cunha, unica isola sulla rotta per Rio,isolata e fuori dalle rotte.

Alga Soligo (Secondo Ufficiale) mentre fa manutenzione al Terzo Ufficiale di coperta…
Lì per lì si trattò di una battuta, ma durante la traversata ad un certo punto…ecco che il Direttore di Macchina segnalò la necessità di sostituire una guarnizione della turbina che presupponeva il fermo macchine… Caso? Combinazione? Chissà… sta di fatto che pur valutando rischi e possibilità che il meteo cambiasse nel momento sbagliato, si concretizzava sempre più l’idea di fermarsi a Tristan. Quindi toccò a me l’incarico di svolgere il servizio radio per organizzare lo scalo/sosta a Tristan che all’epoca, pur dotata di stazione radio RTF, non faceva ascolto continuativo sulla 2182. Anche la distanza da Cape Town, dove eravamo al momento della decisione, non avrebbe permesso il collegamento diretto. Contattai quindi ZSC a cui chiesi indicazioni scoprendo che Tristan aveva QRX giornaliero con Cape Town Radio credo sulla 4 MHz e fu così che tramite ZSC abbiamo preallertato l’Isola del nostro arrivo.

Io in stazione radio
Successivamente sono riuscito ad avere il contatto sulla 2182 nell’orario indicato da Cape Town. Il comandante quindi informava della necessità di eseguire lavori in macchina e con l’occasione invitava una rappresentanza a bordo per un incontro conviviale ottenendo una bella fornitura di aragoste fresche contro qualche barile di vino della mensa che sulle navi italiane data la qualità e l’ignota provenienza veniva chiamato“Cancheron”…tutti i marittimi italiani chiamavano e chiamano così quel vino e comunque era quello che bevevamo a bordo ed era anche discreto…
Arrivati nella zona ridossata dell’Isola gettammo l’ancora con l’isola di prua nella posizione che si può notare nella foto sotto (l’Erminia Prima e sullo sfondo l’isola). La sosta durò in totale non più di 20 ore. Il posto era magnifico, infondeva quella calma che è propria delle isole e ricordo in particolare tanti volatili e tanto pesce che bastava buttare una corda con un chiodo per pescare di tutto anche tonni, che per la verità, avrei preferito non pescare data la quantità di sangue che si spargeva in coperta. Un po’ di scorta la facemmo ospitando il pescato fresco nella piscinetta. Esperienza veramente unica…

All’ancora davanti all’Isola di TRISTAN, sullo sfondo il villaggio.
Da terra quindi, una rappresentanza delle autorità e degli isolani venne a bordo con una lancia, tra questi il sindaco, il prelato, il marconista dell’ufficio PT, il medico e sua moglie con un figlioletto di pochi mesi.

Il dottore con sua moglie e un’isolana impiegata dell’Ufficio postale

Il marconista dell’isola e il Pastore con sua moglie

Io nel solotto della nave durante il ricevimento

Altri isolani, il primo a sinistra era il sindaco dell’Isola.
Quando sono ripartiti la sera mi sono veramente preoccupato per loro visto che li si è in mare aperto e anche se al momento non agitato, era pur sempre l’Atlantico. Nessuno si è fece male e tutto andò per il meglio, anche la riparazione in macchina. L’ancora non si era incagliata e così ripartimmo agevolmente salutando l’isola e i suoi abitanti con i classici fischi.

In arrivo a Rio de Janeiro
Unico rammarico di questa avventura è stato il fatto che quando arrivammo a Rio de Janeiro sbarcai senza potermi fermare qualche giorno a Copacabana… Mah forse meglio così.
In questo imbarco come ho detto il Secondo Ufficiale di Coperta era Alga Soligo e il Primo Ufficiale suo marito Luigi Specchi, già proprio loro che maledettamente qualche anno più tardi persero la vita nell’affondamento della M/n TITO CAMPANELLA…Se il mondo è piccolo, il mare lo è ancora di più…
Conservo un bellissimo ricordo di quell’imbarco, dalla nave all’equipaggio che non ho mai dimenticato, come non ho dimenticato i vari servizi trimestrali alla stazione radio costiera di TRIESTE RADIO / IQX. Poi mi sono dedicato al mondo delle Telecomunicazioni e del Broacasting Televisivo fino al 31 dicembre di quest’anno quando ho deciso di terminare le ostilità.
Alcuni dettagli del mio imbarco sulla M/N “ERMINIA PRIMA” c/s IBLC

Contabilità del traffico radio dell’equipaggio

Pagina del mio libretto di navigazione relativo all’imbarco sull’ “ERMINIA PRIMA”
Tanti cari saluti,
Silvio Terconi IV3TRK –