Motonave M/n “MESSAPIA” c/s IBHM

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L’uso e la pubblicazione delle fotografie della Motonave “Messapia” sono gentile concessione del Comandante Andrea Girardi sito web: https://www.adriatica.altervista.org/?id=1&lang=it

Foto 1

M/n passeggeri “Messapiacostruita nel 1952 presso i Cantieri Navali di Taranto (Italy) numero di costruzione  140. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 5.207 tons, Stazza nettaStazza netta La Stazza netta  esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 2.716 tons, DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). 2.185 tonnellate. Lunghezza fuori tutto 116,83 metri, Larghezza massima 16,33 metri. Iscritta al Compartimento Marittimo di Venezia in data 18.04.1952 al numero di matricola 514. Apparato Motore: Due diesel FIAT tipo 528T a due tempi con iniezione meccanica, 8 cilindri (d 520 mm x cs 960 mm) – 2 eliche, Potenza sviluppata dal propulsore 7.680 Cavalli, velocità di esercizio 17 nodi. La nave era in grado di trasportare fino a 367 passeggeri nelle tre classi nelle quali la nave era suddivisa e poteva imbarcare finoa 2.300 tonnellate di carico nella tipologia di merci varie e colli postali. La nave entrò in linea nel  1952 sulla rotta Trieste , Atene, Limassol (Cipro) e Haifa in Israele.

Armatore: Adriatica Società di Navigazione Venezia.

 

Foto 2

Questa è l’ottima stazione radio della quale la nave era dotata e che consentiva ai passeggeri di effettuare anche traffico radiotelefonico oltre che di usufruire del normale invio di radiotelegrammi. I due ricevitori sul tavolo dell’operatore sono due ALLOCCHIO BACCHINI AC-14 con copertura in continua da 75 kHz a 20 MHz in A1, A2, A3, erano ricevitori molto compatti ma molto funzionali per gli usi di di bordo e installati anche sui transatlantici di linea come la “GIULIO CESARE”, i ricevitori potevano essere alimentati in AC con 110 o 220 Volt o a batteria nel caso di emergenza, sulla destra dei ricevitori appare il trasmettitore radiotelegrafico di emergenza della MAGNETI MARELLI di cui al momento in archivio non si dispone di documentazione per identificarne il tipo/ modello, sopra questo TX a paratia si vedono dei quadri elettrici per la ricarica delle batterie e per la commutazione dell’alimentazione di emergenza. Sulla sinistra dei ricevitori si può notare il Trasmettitore radiotelefonico in modulazione di ampiezza della MAGNETI MARELLI modello TS-36 con copertura delle Onde Medie ( non si esclude che l’apparato fosse in grado di coprire anche una banda delle Onde Corte). Sulla sinistra della foto in vista parziale, si vede solo il pannello frontale, il Trasmettitore radiotelegrafico principale per Onde Medie (banda dei 500 kc/s) della MAGNETI MARELLI modello TS-40, la nave che era autorizzata a compiere viaggi internazionali di breve navigazione e in questo caso a compiere viaggi nel Mediterraneo, non aveva la necessità di imbarcare apparati per Onde Corte per i servizi che doveva garantire tutti effettuabili in Onde Medie, quando più distante dall’Italia bastava attendere l’orario più opportuno del giorno, della  sera o della notte, altrimenti potevano essere stabiliti collegamenti con le altre radio costiere dei vari Paesi rivieraschi in qualsiasi momento della giornata, questo grazie alla capillare diffusione nel Mare Nostrum di una fitta rete di stazioni radio costiere.  Nella foto dietro ad ogni ricevitore, installati a paratia, si vedono i relativi altoparlanti esterni, una lavagnetta per gli appunti di servizio e un orologio di stazione privo dei minuti di silenzio, sul cielo della stazione si vede il grosso commutatore a coltello per le antenne di trasmissione, non si vedono in foto il  ricevitore automatico del segnale d’autoallarme per la 500 e il TX di soccorso per lance di salvataggio, molto probabilmente erano ubicati in un altra zona della stazione di cui non si dispone di fotografia.

A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231

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