Sono nato il 17 giugno 1961 a Trento. Studi classici poi università ed oggi libera professione come avvocato.
Nel tempo libero mi dedico alle mie passioni: la montagna, il giardinaggio, i miei cani, girovagare per l’Italia in camper e la radio, naturalmente.
Sin da piccolo sono sempre stato affascinato dal suono magico proveniente da una vecchia Magndyne a valvole, gelosamente conservata quale cimelio di famiglia, da mio padre. L’ascolto delle varie gamme d’onda –lunghe, medie e corte– che quell’apparato poteva captare, mi ha fatto sognare al pari dei romanzi di avventura che quelli della mia generazione hanno letteralmente divorato.
La logica conseguenza è stata, in età molto più adulta, la frequentazione della cb e conseguente trafficare con apparati, cavi ed antenne. Per la prima volta ebbi modo di captare proprio sul qrg 27,555 Mhz una chiamata in telegrafia, il che destò in me una sana curiosità che, per il momento, accantonai.
Poi la decisione di “regolarizzare” la mia posizione radiantistica e nel 2008 finalmente l’abilitazione a radioamatore.
Appena conseguita la patente mi tornò in mente quella chiamata telegrafica su frequenza pirata e volli approfondire il discorso, anzi fu l’occasione per dedicarmi totalmente alla telegrafia.
Con l’aiuto di Oscar I7OHP e del suo corso imparai i primi rudimenti e ad andare in aria. Poi alcuni amici mi presero sotto la loro ala protettiva e mi aiutarono fattivamente a migliorare e crescere.
Oggi la mia attività radio è esclusivamente dedicata alle hf in telegrafia che pratico quasi esclusivamente con bug e tasti verticali.
Le mie radio sono modesti apparati usati e le antenne sono per lo più autocostruite.
Siccome per lavoro e per svago viaggio molto in automobile, ho pensato bene di attrezzare la mia auto con una piccola stazione mobile dalla quale non perdo occasione di trasmettere, nemmeno quando guido …
Non sempre è possibile essere “udibile” in hf con uno stilo di un metro e mezzo ed una manciata di W, ma a volte i qso sono di soddisfazione, e comunque sempre il sudato frutto di slalom tra stazioni in qro, sblateri, qsb e … buche stradali.
Forse è anche per questa particolare maniera di svolgere l’attività telegrafica che alcuni amici hanno pensato di farmi accogliere qui, nell’INORC.
Non posso che ringraziare e far notare loro che la mia modesta attività non è altro che la continuazione di quel fascino che provavo da ragazzino nell’ascoltare quei suoni lontani uscire da un vecchio apparato radio e che, inevitabilmente, mi portavano a sognare viaggi per mare e verso terre lontane. La realtà di oggi è però diversa: non c’ è il mare e nemmeno la terra misteriosa e lontana, ma solo autostrada e le mie méte sono di gran lunga più vicine e banali.
Ma il fascino della telegrafia è sempre quello di una volta e rimane indelebile nel mio cuore.
Stefano IN3AEF