Turbocisterna T/c “ESSO VENEZIA” c/s IBEV
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La Turbocisterna “ESSO VENEZIA” nominativo internazionale IBEV è stata costruita nel 1955 dai Cantieri Navali Riuniti di Ancona per “La Columbia Soc. Marittima per Azioni” di Genova. La nave aveva una Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 di 14.911 tons, una Stazza nettaStazza netta La Stazza netta esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 di 8.890 tons e un DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). di 21.710 tonnellate. La nave aveva una Lunghezza massima di 180 metri e una Larghezza massima di 23,6 metri. L’apparato propulsore era costituito da due turbine a vapore con doppia riduzione su singolo asse, velocità di esercizio 16 nodi, l’impianto fu realizzato dai Cantieri del Tirreno di Genova.
Foto 2
La stazione radio della nave era quasi del tutto equipaggiata con apparati della MARCONI ITALIANA. Come si può notare la petroliera montava due ricevitori che garantivano la copertura dalla Onde Lunghe fino a circa 30 MHz, il ricevitore di destra era il modello R 1241 che copriva in 4 bande dalle Onde Lunghe fino a 3 MHz in A1, A2 e A3, l’RX di sinistra era il modello R 1331 a copertura continua in 6 bande da 3 MHz fino a 25 MHz nelle modalità A1, A2 e A3, lateralmente ai ricevitori i rispettivi alimentatori. A destra dei ricevitori, il primo apparato montato sul piano del tavolo è il TX radiotelegrafico principale per Onde Corte modello T 262/AC/6 della MARCONI, segue l’alimentatore della SERTI e il TX radiotelegrafico principale per le Onde Medie (banda dei 500 kc/s) sempre della MARCONI ITALIANA, si tratta del modello T 282/AC; tra i due trasmettitori montato sul cielo della stazione radio il commutatore a coltello per le antenne di trasmissione. Ripartendo dai ricevitori, sulla loro sinistra e montati a paratia l’orologio di stazione con a fianco la targa con il callsign della nave poi diversi quadri elettrici, il più in basso con i due strumenti è il quadro elettrico per la ricarica delle batterie, in sua corrispondenza ma sul piano del tavolo il commutatore per l’alimentazione di emergenza, sulla sinistra anche se installato longitudinalmente si riconosce il TX di emergenza per la 500 kc/s modello T 40-SM, segue un altro dispositivo che non è identificabile data la sua posizione nell’inquadratura della foto.
Foto 3
Nella foto 3 oltre ai vari interruttori e quadri elettrici per il controllo delle alimentazioni dei vari apparati della stazione radio, al centro della foto montato a paratia in corrispondenza del tavolo, il ricevitore del segnale di allarme della 500 kc/s della MARCONI ITALIANA tipo “VEDETTA II”, per terra nel suo alloggiamento posto davanti all’armadietto l’ RTX di soccorso per lance di salvataggio modello “NAUTILUS”; per un’approfondimento della descrizione di questa foto, il tavolo che si mostra era generalemente un piano di lavoro dove solitamente l’Ufficiale RT svolgeva la contabilità del traffico radio, l’eventuale aggiornamento alle pubblicazioni del Servizio Radiomobile Marittimo e altri lavori d’ufficio, nell’armadietto solitamente trovava posto la componentistica di ricambio dei vari apparati che componevano la stazione, gli strumenti di misura e gli utensili necessari per effettuare piccole riparazioni, a volte anche le pubblicazioni del servizio radio ma queste di solito venivano poste in uno scaffale libreria appositamente realizzato per la stazione RT.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231