Turbocisterna T/c “GIACINTA FASSIO” c/s IBZD
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T/c “Giacinta Fassio” costruita presso la Fincantieri di Riva Trigoso, Sestri Levante con numero di costruzione 1959 per Vittorio Fassio S.A. di Navigazione e varata il 22.07.1959. Lunghezza fuori tutto 171, 2 metri, Larghezza massima 22,64 metri, Immersione massima 11,9 metri. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 12.649 tons, Stazza nettaStazza netta La Stazza netta esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 7.479 tons, DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). 19.343 tonnellate. Tipo di nave: petroliera per trasporto di raffinati. Apparato propulsore costituito da 2 turbine a vapore su singolo asse per una potenza di 10.000 CV.
Foto 2
In questa foto c’è la quasi totalità degli apparati della stazione radio, il primo sulla destra è il trasmettitore di emergenza modello T40-SM di produzione IRME, sul tavolo appoggiato nello scalmo il tubo portavoce, Sulla mensola il primo apparato è un ricevitore della MARCONI ITALIANA modello R 1241 con copertura dalle Onde Lunghe fino ai 3 MHz e quindi destinato all’ascolto della 500 kc/s segue la consolle/telecomando per l’avviamento degli inverter e per altre commutazioni. Il ricevitore successivo è l’ALLOCCHIO BACCHINI AC/16 con copertura generale da 1,4 a 25 MHz. Appoggiato sul piano del tavolo il grosso alimentatore a cui segue il Trasmettitore radiotelegrafico principale per le Onde Corte T-300-OC di produzione MARCONI ITALIANA, per terra, alloggiato nel suo cavalletto, l’apparato di soccorso per le lance di salvataggio modello NAUTILUS. A paratia, in corrispondenza dei due ricevitori il commutatore per le antenne di trasmissione e sotto quello per le antenne di ricezione, sulla destra l’orologio di stazione e un altoparlante esterno.
Foto 3
In questa foto oltre agli apparati visti nella precedente, in fondo al tavolo appare il Trasmettitore radiotelegrafico principale per la banda della 500 kc/s (MARCONI ITALIANA Mod. T-300-OM) e dietro a parete l’ alimentatore.
Foto 4
Nella foto 4 sulla sinistra il ricetrasmettitore radiotelefonico in modulazione di ampiezza per la bande delle Onde Medie, Medio-Corte e Corte di produzione IRME, si tratta del modello SAGITTARIO, l’apparato come si vede era sollevato e isolato da terra ed era messo a massa con la paratia della nave attraverso la staffa che si vede in alto. Il SAGITTARIO in ricezione copriva in continua da 1,5 a 3 MHz mentre aveva una copertura delle HF tramite VFO delle porzioni delle varie bande marine assegnate alla fonia e questo avveniva tramite un commutatore di banda; in questo caso il disco cromato del VFO aveva una seconda scala oltre a quella delle Onde Medie ma questa funzionava come interpolatore e per facilitarne l’uso l’apparato era dotato di un calibratore per fare “battimento zero” ogni volta che veniva commutata una banda HF. Le frequenze in trasmissione erano quarzate, l’apparato aveva la possibilità di essere dotato di un congruo numero di quarzi per collegare le stazioni con le quali solitamente svolgeva il traffico.
Foto 5
In foto il radiogoniometro della MARCONI MARINE modello 3-3-S-3 con copertura di frequenza da 200 a 600 kc/s in modalità A1 e A2. La modalità A2 era una modalità telegrafica in modulazione di ampiezza solo che la modulante non era la voce umana ma un tono di circa 700/800 Hz per questo motivo tale modalità veniva anche chiamata “telegrafia modulata”, il perchè sull’uso dell’A2 nasce dall’esigenza delle trasmissioni di soccorso sulla 500 kc/s dove il natante in pericolo trasmettendo in A2 dava la possibilità di poter essere facilmente rilevato tramite radiogoniometro dalle unità vicine attraverso un’ emissione con portante continua cosa che non era facile da effettuare nel caso avesse trasmesso in A1 ossia in telegrafia con interruzione di portante…con un segnale intermittente non è possibile stabilire la direzione esatta di provenienza dell’emissione a meno che l’operatore sull’unità in pericolo non avesse messo in trasmissione continua il TX dopo aver lanciato il messaggio di soccorso contenente anche l’abbandono nave, in quel caso il TX posto in trasmissione continua avrebbe continuato a irradiare la portante fino alla sua compromissione provocata dalle conseguenze del pericolo in corso.
Foto 6
Sopra l’antenna del radiogoniometro installata sul ponte più alto della nave (Controplancia).
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231