Motonave Ro-Ro M/n “JOLLY TURCHESE” c/s IBYB
La foto della stazione RT della M/n “JOLLY TURCHESE ” è stata gentilmente concessa dall’Ufficiale RT Pasquale DE CEGLIA IK7TVE – INORC 348 di Molfetta (BA) – La Compagnia radio che gestiva la stazione radio nelle riparazioni, manutenzioni e liquidazione dei conti era la TELEMAR di Genova – QRC IU03.
Foto 1
Motonave “JOLLY TURCHESE” costruita nel 1978 presso i Cantieri di Sasebo Heavy Industries – Sasebo in Giappone, tipologia di nave Porta Contenitori e nave Ro-Ro ossia nave dotata di rampe che permettono di caricare e scaricare mezzi semoventi di qualsiasi tipo da automobili a Tir a grosse macchine agricole etc. il termine Ro-Ro è l’abbreviazione di ROLL ON – ROLL OFF ossia ”rotolare dentro e rotolare fuori… dai garages della nave”. La nave aveva una Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 di 17.172 tons, Stazza nettaStazza netta La Stazza netta esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 10.101 tons e un DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). di 31.262 tonnellate a pieno carico. Lunghezza fuori tutto 190.51 metri, Larghezza massima 28,53 metri e un Pescaggio a pieno carico di 13,82 metri. L’ Apparato propulsore era costituito da due motori a V ciascuno di 12 cilindri (d 520mm x c 550 mm) su singolo asse capaci di sviluppare una Potenza massima di 22.780 Cavalli (MAN12V52/55 x 2) singola elica a passo variabile e a prora elica di manovra trasversale (BOW TRUSTER) la nave era dotata di 2 Alternatori da 1000 kW ciascuno e da due Alternatori da 840 kW ognuno; le grosse richieste di energia tipiche di questo genere di nave derivano dalla necessità di operare l’apertura di grossi portelloni e rampe di carico nonché per alimentare i grossi estrattori dei gas di scarico dai garages. Armatore Ignazio MESSINA & C. S.p.A. Napoli
Foto 2
Nella foto sopra, concessa gentilmente dall’Ufficiale RT Pasquale De Ceglia, nostro socio e amico, appare la stazione radio della motonave, si tratta della prima tipologia di Console della JRC costituita da apprecciature che allora erano le più avanzate tecnologicamente, la JRC immise sul mercato questa stazione con la sigla di JSS 20. Questa stazione garantiva la copertura di tutte le frequenze in tutte le modalità di emissione con un ricevitore di emergenza affatto inferiore a quello principale. La nave era dotata anche di apparato satellitare INMARSAT ma si trovava dalla parte opposta dell’installazione nell’immagine e non è stato fotografato. I due ricevitori sono facilmente riconoscibili, quello principale si trova nella zona centrale della console e si tratta del modello JRC NRD-71, su questo ricevitore la frequenza veniva impostata tramite un commutatore che selezionava i Megahertz e attraverso dei selettori con i quali si impostavano le centinaia, decine, unità e i centesimi di kilohertz, sulla sua destra appare l’altro ricevitore, modello JRC NRD-10, dove per l’impostazione della frequenza veniva effettuata attraverso un commutatore dei Megahertz e tramite un VFO che consentiva l’escursione di 1000 kHz, dotato di ottimi filtri di banda il ricevitore aveva la possibilità di installare fino a 16 quarzi per le frequenze più utilizzate, doppia scala per la lettura della frequenza, digitale e meccanica. Sulla sinistra del rack sempre all’altezza dei ricevitori appare l’Exciter che pilotava il Trasmettitore principale con stadio finale valvolare. L’eccitatore copriva da 100 kHz a 30 MHz in continua senza “buchi di frequenza” quindi per chi era anche radioamatore rappresentava il TX ideale per fare quando c’era tempo libero dei QSO sulle bande OM. Il trasmettitore era il modello JRC NSD 20 in grado di erogare una potenza massima di 1400 Watt key down e con possibilità di ridurla attraverso un apposito selettore. Come si può vedere il TX non era integrato nella console ma è il primo che appare sulla sinistra del rack composto a sua volta da vari moduli, dall’alimentatore, il più basso nell’ordine, alla sezione che copriva solo le Onde Medie banda dei 500 kc/s alla successiva sezione con copertura continua fino a 30 MHz, in alto l’ultimo modulo era il commutatore per le antenne di trasmissione, il TX che appare alla sua sinistra era invece il Trasmettitore radiotelegrafico principale per la banda dei 500 kHz e si tratta del modello T-300-OM dell’italiana IRME. Tornando sulla console, sulla sinistra sopra l’eccitatore c’erano i due ricevitori del segnale di autoallarme il primo dal basso era quello per la 2182 kHz mentre il modulo sopra era il modello JRC JXA-5A per la 500 kHz, entrambi i dispositivi erano dotati dei rispettivi generatori dei segnali di autoallarme, mentre abbiamo più volte accennato a come era composto quello per la 500 kHz ossia dalle 12 linee, quello sulla 2182 kHz era costituito da due frequenze acustiche emesse in forma di segnale bitonale che lanciato in caso di soccorso faceva accendere i ricevitori di autoallarme sulle altre navi, sopra i detti ricevitori automatici un orologio con i minuti di silenzio. Nel rack centrale all’altezza dei due ricevitori di autoallarme la Control Unit per l’inserzione delle antenne di ricezione sui ricevitori e con altri comandi per commutare gli altoparlanti esterni e altre funzioni accessorie, alla stessa altezza ma nel rack di destra il carica batterie e sopra, il TX di emergenza per la 500 kHz modello JRC NSC 16, sulla sua sinistra un secondo orologio di stazione. Nel rack centrale sul piano del tavolo un unità costituita da un pannello con due altoparlanti esterni e da prese per il tasto telegrafico e per microtelefono. Come si può vedere sulla destra della foto in posizione trasverale una macchina TELEX per la modalità SITOR il cui modem è il modulo più scuro contenuto nel rack di destra della console nella posizione più bassa.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231 e di Pasquale De Ceglia IK7TVE – INORC 348
Ringrazio il Socio Domenico Caselli I6HWD – INORC 337 per il supporto grafico.