Motocisterna M/c “LUSSINO” c/s IBLU
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La Motocisterna “LUSSINO”, nominativo internazionale IBLU, era una motonave di piccole dimensioni tuttavia di Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 pari a 1964 tonnellate e quindi superiore alle 1600 GRTStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 superate le quali subentrava l’obbligo di avere a bordo una stazione radiotelegrafica e quindi un Ufficiale radiotelegrafista, in genere navi di queste dimensioni potevano ottenere dalle autorità una deroga sul servizio radio in grafia ma questo solo se impiegate nel piccolo cabotaggio e quindi in viaggi costieri o in navigazioni internazionali brevi, la “LUSSINO” era adibita invece a navigazioni internazionali a Lungo Corso e quindi doveva essere garantito a bordo il servizio in RTG (radiotelegrafia) con l’obbligo dell’ascolto della 500 kc/s tramite operatore e sistema automatico. La motonave appartenente alla tipologia petroliera/chimichiera è stata costruita nel 1954 dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste, la sua Stazza lorda era di 1964 tonnellate, aveva un DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). di 2910 tonnellate, la sua Lunghezza fuori tutto era di 89 metri e aveva una Largezza alla sezione maestra di 12 metri. L’apparato propulsore era costituito da un motore Diesel da 9 cilindri (360 x 600 mm) per una potenza asse di circa 1600 Cavalli. L’armatore era la Società anonima di navigazione “LUSSINO” di Trieste.
Foto 2
La stazione radio era equipaggiata con apparati della MARCONI ITALIANA, sul tavolo operatore appare il grosso ricevitore a copertura generale modello R-781 che in 8 bande copriva da 62 kHz a 23.5 MHz nella modalità A1 e A2, poco dietro sul lato sinistro si intravvede il commutatore per smistare l’alimentazione di rete o di emergenza, ciò indicherebbe che a bordo era presente solo questo ricevitore, sulla destra di questo apparato appare un’altro apparecchio che non si può identificare mancando nell’archivio fotografico della nave altre foto oltre a quelle che si pubblicano. Sulla sinistra del ricevitore appare il trasmettitore radiotelegrafico principale modello T100 OM quindi con copertura della banda della 500 kc/s, sulla nave sembra non fossero disponbili apparati per la trasmissione in Onde Corte. A fianco del TX principale appare un modulo che sembrerebbe essere l’alimentatore carica batterie visto che a paratia in esatta corrispondenza appare il quadro del sistema di ricarica degli accumulatori. L’ultimo apparato in alto sulla sinistra verrà descritto nella foto successiva.
Foto 3
Al centro della foto a parete appaiono due moduli che costituivano il ricevitore del segnale di autoallarme per la 500 kc/s modello “VEDETTA II” e di traverso, sopra lo stipetto, un radiogoniometro modello RGM-3-3 Marconi. Sul cielo della stazione appare una bocchetta per la ventilazione forzata e a destra un grosso commutatore a coltelli per le antenne di trasmissione. Queste sono le uniche foto disponibili in archivio per la motonave “LUSSINO” da queste foto si evince che la nave non era dotata di Onde Corte, non si tratta di un’anomalia per quei tempi, l’assenza di apparati in Onde Corte per le quali la nave era dotata solo in ricezione, non era un problema, qualora si fosse trovata nella necessità di comunicare in HF con una determinata stazione, in questo caso, avrebbe richiesto sulla 500 kc/s il QSP ossia la ritrasmissione gratuita del traffico ad altre navi che disponevano di apparati adeguati, del resto uno dei motivi dell’ascolto sulla 500 kc/s era anche destinato a soddisfare queste richieste che potevano essere avanzate da navi dotate di apparati non idonei a coprire grandi distanze e che potevano avere carattere di bilateralità ossia QTC da ricevere da terra o da trasmettere ad una costiera. Il nostro caro collega Pasquale De Ceglia IK7TVE – Socio INORC 348, ricorda le procedure seguite in caso di richiesta di QSP:
Nel caso una nave si trovasse in lista presso una determinata stazione costiera, ossia nel caso avesse avuto in giacenza dei radiotelegrammi presso ROMA RADIO / IAR, non raggiungibile attraverso gli apparati in dotazione, avrebbe lanciato sulla 500 kc/s la seguente chiamata: CQ CQ CQ DE IBLU IBLU IBLU PSE QSP QTC FM IAR, l’eventuale nave che avrebbe risposto alla chiamata si sarebbe accordata per passare su 512 kc/s (considerata una frequenza nave-nave) e su questa frequenza si sarebbe svolto il successivo traffico, la nave che aveva risposto avrebbe chiamato ROMA RADIO – IAR su una frequenza HF idonea per farsi passare il traffico in giacenza per IBLU e quindi sarebbe tornata sulla 512 kc/s trasmettendo i messaggi alla destinazione finale ossia alla Mc “LUSSINO” / IBLU. Nel caso la “LUSSINO” si fosse trovata nelle condizioni di avere dei telegrammi da passare a terra ad una stazione costiera non raggiungibile con gli apparati in dotazione, avrebbe lanciato sulla 500 la chiamata CQ CQ CQ DE IBLU IBLU IBLU PSE QSP QTC 2 K, la nave che avrebbe risposto, dopo essersi spostate entrambe sulla frequenza di lavoro (512 kc/s), avrebbe ricevuto i QTC da IBLU e quindi li avrebbe inoltrati alla stazione costiera indicata nel preambolo dei telegrammi -nella casella VIA (istradamento del QTC)- informando alla fine sulla 512 kHz IBLU che il TFC era stato inoltrato con successo.

Foto 4
Nella foto il ricevitore R-781 prodotto dalle Officine Radio Marconi di Genova, negli anni 50 era uno dei migliori e tra i più noti ricevitori navali prodotti in Italia, questo ricevitore era imbarcato come RX generale anche sulle grosse navi passeggeri di linea e veniva utilizzato principalmente per l’ascolto; in 8 bande di frequenza copriva dalle Onde Lunghe fino a 24 MHz sia in Grafia che in A2 e quindi permetteva anche la ricezione delle emittenti in Ampiezza Modulata (A3). La sintonia delle stazioni era molto precisa ed agevole, oltre alla grossa manopola al centro della scala circolare, l’apparato aveva un riduttore di giri e tramite la manopola “VERNIERO” si poteva effettuare la sintonia fine sulla stazione che si doveva o voleva ascoltare. L’apparato era dotato di altoparlante ma l’ascolto poteva essere effettuato anche in cuffia. Anche se non sono disponbili al momento altre informazioni molto probabilmente il ricevitore era del tipo a supereterodina.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231



