Traghetto M/n “APPIA” c/s IBDK

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Foto 1

La M/n Appia della Società “ADRIATICA di Navigazione” fu una delle prime navi ro-ro ad entrare in servizio in Italia. La presenza di un garage accessibile con un portellone a poppa permetteva di velocizzare le operazioni di carico e scarico di veicoli rotabili, rispondendo alla domanda sempre crescente dei viaggiatori di muoversi con la propria autovettura. Poteva trasportare 1.130 passeggeri e 145 automobili, aveva una stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via. A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 di 7.820 tonnellate, una Lunghezza di 123,12 metri, una Larghezza massima di 18,83 metri e un Pescaggio di 5,51 metri, montava due motori Fiat 6 cilindri Diesel, grazie ai quali poteva raggiungere una velocità di 17,5 nodi. Fu varata il 25 settembre 1960 presso il Cantiere navale Ernesto Breda di Marghera e consegnata nel maggio dell’anno seguente.

Foto 2

La stazione radio dell’ “APPIA” era nello standard elevato del periodo, l’ADRIATICA era una Società di Stato per cui gli apparati erano rigorosamente italiani. Nella foto sopra figurano due ricevitori dell’ALLOCCHIO BACCHINI modello AC16 quello di sx era il modello Universale, ossia a copertura continua fino a 22 MHz, mentre il modello sulla dx aveva la copertura delle Onde Lunghe fino alle Onde Medie quindi destinato ad essere impiegato per la guardia sulla 500 kc/s, sotto il ricevitore di dx si nota una centralina probabilmente per la commutazione delle tensioni di alimentazione dei due trasmettitori che si vedono parzialmente ai lati dei ricevitori e per la commutazione del tasto telegrafico su uno dei due TX. In quei periodi venivano realizzate molte di queste consolle di comando per cui non è facile reperire il modello e le funzioni esatte di queste “centraline” ma le funzioni erano nel complesso quelle che si descrivono.

Foto 3

In questa foto il primo apparato è il Trasmettitore radiotelegrafico principale della MARCONI ITALIANA modello T300 per Onde Medie (banda dei 500 kc/s), in fondo, dopo i due ricevitori, appare invece sempre della MARCONI ITALIANA il Trasmettitore radiotelegrafico principale modello T300 per Onde Corte. L’orologio sulla parete in fondo era quello con i minuti di silenzio destinati all’ascolto della 500 kc/s, si notano solo i periodi d’ascolto per la radiotelegrafia in quanto ancora non si era tenuta la Convenzione Internazionale SOLAS che nel 1974 rese obbligatori anche i minuti di ascolto per la radiotelefonia sulla frequenza 2182 kc/s. Sulla sx dell’orologio si vede il grosso commutatore per le antenne di trasmissione.

    Foto 4

Nella foto 4 appare il Trasmettitore radiotelefonico principale della IRME Modello “SATURNO” (Modulazione di Ampiezza), sui traghetti si rende sempre più necessario fornire la possibilità di far effettuare ai passeggeri conversazioni radiotelefoniche con utenti a terra per le comunicazioni le più varie in particolare riguardanti la partenza e l’orario di arrivo. L’apparato sul tavolo alla dx del TX molto probabilmente è un “Phone Patch”ossia un dispositivo per permettere ai passeggeri di comunicare via radio attraverso un normale apparecchio telefonico installato in una cabina esterna alla stazione radio.Foto 5

Nella foto 5 appare la postazione di emergenza/soccorso; l’apparato in basso sul tavolo è il trasmettitore di emergenza della IRME modello TX50-5 mentre sopra a parete il ricevitore d’autoallarme per la 500 kc/s e il manipolatore automatico del segnale d’allarme sempre per la 500 kc/s, sulla sinistra sempre a paratia un dispositivo di alimentazione.

 

   Foto 6

Questa foto viene pubblicata in particolare per mostrare come dovevano essere efficienti le comunicazioni interne alla nave, nonostante gli apprecchi telefonici che si vedono installati a parete non manca li’importantissimo TUBO PORTAVOCE che non aveva bisogno di energia elettrica per funzionare e che poteva garantire senza problemi i collegamenti tra il Ponte di Comando e la Stazione RT in caso di emergenza. Si nota nuovamente tutta la parte destinata alla commutazione delle antenne/apparati e di nuovo l’orologio con i minuti di silenzio. A questo orologio molto importante nelle stazioni radio delle navi di tutto il mondo dedicheremo un articolo esclusivo.

  Foto 7

Nella foto 7 il radiogoniometro di produzione italiana – MARCONI ITALIANA – modello 3/3/S-3 con il suo alimentatore installato a paratia.

 

A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231

 

 

 

 

 

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