Turbonave T/n “MARIA COSTA” c/s ICBM
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Turbonave “MARIA COSTA” nominativo internazionale ICBM varata il 9 Settembre 1957 presso i Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone (Costruzione n. 1832). Tipologia di nave: Merce varia, scafo singolo – single hull. La nave aveva le seguenti caratteristiche: Stazza LordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 10.714 tons, Stazza NettaStazza netta La Stazza netta esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 6.215 tons, Portata (estiva) 15.829 tonnellate, Lunghezza max 167,80 metri, Larghezza max 21,50 metri, Pescaggio max 14,13 metri. Apparato motore costituito da 2 Turbine PARSON per una Potenza di 8.206 Cavalli, Velocità massima 17,0 nodi e singola elica, la “MARIA COSTA” insieme alla sua nave gemella “PIA COSTA” furono le navi commerciali più veloci di quegli anni sulla rotta fra il Mediterraneo e gli USA. Per il carico la nave era dotata di 6 stive ed era in grado di eseguire le operazioni commerciali autonomamente grazie il suo numero elevato di bighi e dei suoi 2 bighi di forza /Heavy Derricks. Armatore Costa Armatori – Genova – ITALY.
Foto 2
Nella foto sopra la postazione operatore con due ricevitori, l’apparato di destra è un ALLOCCHIO BACCHINI AC/16 con copertura da 1,4 a 25 MHz in A1, A2 e A3, il ricevitore sulla sinistra è un apparato prodotto dalla MARCONI ITALIANA, si tratta del modello R 1241 che era un ricevitore simile al MERCURY della MARCONI Inglese ma con una banda in meno, questo RX copriva in 4 bande da 15 kHz a 1650 kHz in A1, A2 e A3 ed era l’apparato destinato all’ascolto della 500 kc/s e al traffico su quella banda. Sotto il tavolo vicino al ricetrasmettitore di soccorso per lance di salvataggio “NAUTILUS” si intravvede un alimentatore di uno dei ricevitori molto probabilmente dell’AC/16. Sul tavolo sotto la mensola dei ricevitori una centralina/telecomando per l’avviamento degli inverter e per selezionare gli apparati da alimentare. Sulla sinistra dopo i ricevitori, installato sul piano del tavolo in posizione ad angolo, il Trasmettitore radiotelegrafico principale per la banda delle Onde Medie, si tratta di un TX della IRME modello T 120 OM in grado di erogare 120 Watt key-down. A paratia sono installati dei quadri elettrici, l’orologio di stazione e una lampada in corrispondenza della macchina da scrivere.
Foto 3
Nella foto 3 a partire da sinistra si può vedere il Trasmettitore radiotelegrafico principale per le Onde Corte, si tratta del modello T-300-OC della MARCONI ITALIANA, di seguito l’alimentatore per la ricarica degli accumulatori destinati all’alimentazione di emergenza e a fianco un commutatore per selezionare le varie tensioni tra cui proprio quella di emergenza e non a caso di seguito è installato il TX radiotelegrafico di emergenza della IRME modello T50-5, a paratia in corrispondenza di questo apparato si vede il ricevitore automatico del segnale di allarme per la 500 kc/s composto da due unità, quella più grande è il ricevitore vero e proprio mentre il modulo di sinistra è un commutatore per selezionare le tensioni di alimentazione, questo apparato era importantissimo, esso faceva la guardia sulla 500 kHz quando la stazione radio non era presidiata dall’Ufficiale RT e quindi doveva essere sempre efficiente e predisposto sulla sorgente di alimentazione che ne avrebbe garantito il funzionamento mentre era acceso, si tratta di un apparato che veniva prodotto dalla INCAR come modello I.R. 150. Sulla sinistra del ricevitore d’allarme appare un commutatore a leva per mettere le batterie sotto carica, sotto una lavagnetta per gli appunti di servizio e sopra il grosso commutatore per le antenne di trasmissione, sul tavolo è appoggiata una cuffia.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231