Turbocisterna T/c “MAINA MORASSO” c/s ICQX
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Turbocisterna “MAINA MORASSO” nominativo internazionale ICQX costruzione n. 1851 dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone, impostata il 22.02.1958 e varata il 20.09.1959, consegnata alla Societa’ armatrice “Navigazione Mercantile S.p.A.” di Genova il 26.10.1960. Lunghezza fra le perpendicolari 160.50 metri, Larghezza massima 22.20 metri, Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 12.885 tons, Portata massimaPortata massima + Si definisce portata massima di una nave il peso massimo del carico che essa può imbarcare, questo dato si esprime in tonnellate.Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 19.687 tonnellate. Propulsione tramite turbine a vapore per una potenza dichiarata di 10.000 Cavalli, singola elica, la nave aveva una velocità di esercizio di 16.5 nodi. L’Unità fu venduta il 17 ottobre 1964 alla Marina Militare Francese e rinominata Hernri Poincare, nel 1969 trasformata in nave picchetto radar.
Foto 2
Nella foto la postazione operatore, sulla mensola sono installati due ricevitori dell’ALLOCCHIO BACCHINI, sono due AC/16, quello di destra con copertura da 1,4 MHz a 25 MHz in 6 bande e nelle modalità A1, A2 e A3 mentre il modello di sinistra era quello con copertura delle bande basse da 75 kHz fino a 1560 kHz e quindi destinato alla ricezione della 500 kHz e per il traffico su questa banda. Tra i due ricevitori il telecomando / centralina per l’avviamento dei gruppi motori e per commutare le alimentazioni, sulla destra del tavolo appare il Trasmettitore radiotelegrafico principale per le Onde Corte della MARCONI ITALIANA, si tratta del T-300-OC mentra sul lato opposto si può vedere il TX principale sempre in rtg per la banda della 500 kHz tipo T-300-OM , sul tavolo dei tasti telegrafici e un telefono per INTERCOM.
Foto 3
Questa foto è il proseguo della prima, a partire da sinistra, sul tavolo il commutatore per la tensione di emegenza quindi il TX di emergenza della IRME modello T 50-5, a parete il primo dispositivo che si vede è il ricevitore del segnale di allarme per la 500 kHz prodotto dalla IRME e sulla sua destra il grosso commutatore per le antenne di trasmissione, ancora a destra l’orologio di stazione.
Foto 4
In questa foto il ricetrasmettitore radiotelefonico IRME tipo “SAGITTARIO” con copertura delle Onde Medie e delle Onde Corte dai 4 MHz fino alla banda dei 22 MHz. Sulla parete di fronte dei quadri elettrici e un tubo porta-ordini o porta-voce tra Ponte di Comando e Stazione RT.
Foto 5
Nella foto 5 il radiogoniometro della MARCONI ITALIANA modello 3-3-S-3. Questo era una dei sistemi di navigazione radioelettrica o radioassistita che a differenza degli altri sistemi non aveva bisogno di una catena di stazioni per funzionare come nel caso del DECCA o del LORAN; il radiogoniometro era fruibile in ogni parte del mondo purchè si fosse nella portata di un radiofaro circolare RC (ominidirezionale). Il limite del sistema radiogoniometrico consisteva nella distanza tra nave e radiofaro, mentre fino a circa 20/30 miglia era possibile tracciare sulla carta nautica il rilevamento in forma lossodromica ossia in maniera rettilinea oltre tale distanza era necessario applicare al rilevamento radiogoniometrico una correzione detta del Givry (dal nome di un Ingegnere dell’Idrografico francese che l’aveva formulata), questa correzione permetteva di tracciare il rilevamento oltre la distanza limite del sistema tenendo conto che la terra era sferica e che quindi oltre una certa distanza il segnale del radiofaro avrebbe seguito la curvatura terrestre e non più un percorso rettilineo.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231