Motonave M/n “LUCIE” c/s HPPK
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Motonave M/n “LUCIE” nominativo internazionale HPPK costruita nel 1958 e varata nel 1959 dai Cantieri Navali BREDA di VENEZIA per la Compagnia di navigazione Panamense – Soc. de Nav. Magliveras -. La nave apparteneva alla tipologia “General cargo ship” ossia per “Merce viaria”. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 8.699 tons, Stazza nettaStazza netta La Stazza netta esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 5.386 tons. DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). 13.254 tonnellate. Lunghezza fuori tutto 146 m, Larghezza massima 19 m. Apparato propulsore un motore Diesel 7 cilindri (750 x 1320 mm) singola elica.
Foto 2
Come la maggior parte delle navi che battevano una bandiera di convenienza anche la M/n “LUCIE” era dotata di un solo ricevitore a copertura generale, in questo caso si tratta di un ALLOCCHIO BACCHINI AC/16 Universale, l’RX con otto bande di frequenza copriva da 75 kc/s a 31 Mc/s nelle modalità A1, A2 e A3. Sulla destra il Trasmettitore radiotelegrafico principale per Onde Medie (banda dei 500 kc/s), si tratta di un apparato prodotto dalla IRME come modello T 120, a fianco un telefono INTERCOM. Sulla sinistra del ricevitore appare il telecomando o centralina per l’avvimento dei gruppi inverter, per la selezione delle tensioni e per altre commutazioni, sopra a paratia l’orologio di stazione e il grosso commutatore per le antenne di trasmissione.
Foto 3
A partire dalla destra della foto dopo gli apparati descritti nella foto precedente, in posizione angolata e installato sul piano del tavolo accanto alla lampada il Trasmettitore radiotelegrafico principale per Onde Corte T 300 OC della MARCONI ITALIANA, di seguito verso sinistra l’alimentatore tipo SERTI per la ricarica della batteria di accumulatori, alla sua sinistra il Trasmettitore radiotelegrafico di emergenza della IRME modello T50-5, sopra un interruttore a leva per comandare la ricarica delle batterie o per utilizzare la tensione di emergenza sull’apparato a cui era collegato.
Foto 4
Nella foto 5 sul piano del tavolo verso sinistra si vede il ricetrasmettitore radiotelefonico in Modulazione di Ampiezza di marca IRME, si tratta del modello “ALDEBARAN I°” dotato delle seguenti tre bande operative, da 500 a 1600 kc/s per l’ascolto della Radiofonia Broadcasting, da 1,6 a 2,9 Mc/s per il traffico RTF in Onde Medie e da 8 a 9 Mc/s per le comunicazioni RTF a più grande distanza, mentre in ricezione la sintonia era libera in trasmissione l’apparato era dotato di 5 frequenze quarzate, sopra appaiono i due interruttori a leva per commutatore l’alimentazione di emergenza o per la ricarica delle batterie, sempre a paratia verso sinistra gli ultimi due dispositivi costituiscono il ricevitore del segnale di autoallarme per la 500 kc/s di marca INCAR modello IR 150.
Foto 5
In foto 5 il radiogoniometro della MARCONI ITALIANA modello RDG Marconi 3-3-S-3 con a fianco il suo alimentatore, sopra installato a parete l’interuttore per l’alimentazione a batteria in caso di emergenza.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231
Ringrazio il Socio Domenico Caselli I6HWD – INORC 337 per il supporto grafico.