Motonave posacavi “SALERNUM” c/s ICSN

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Foto 1

La Motonave “Salernum”  fu varata nei cantieri Navalmeccanica di Castellammare di Stabia nell’Aprile del 1953. Le sue caratteristiche tecniche erano le seguenti: Lunghezza fuori tutto 103,50 metri, Larghezza massima 12,63 metri, Immersione massima 5,92 metri. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 2.834 tons,  Stazza nettaStazza netta La Stazza netta  esprime la capacità dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali (carico e passeggeri) si esprime in (NT o Net Tonnage). Non comprende quindi la parte di impianti, di servizi della nave, gli alloggi, le cisterne del bunker, le varie cale o magazzini e si misura dalla superficie interna dei locali.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 1.032 tons, DislocamentoDislocamento + Il Dislocamento di una nave è la massa dell'acqua da essa spostata la quale, per il principio di Archimede, è uguale alla massa totale della nave stessa e, conseguentemente, i pesi dell'acqua e della nave si equivalgono. Il Dislocamento è quindi il peso reale della nave e si esprime in tonnellate, questa unità non va confusa con la tonnellata di stazza che è invece una misura di volume (una tonnellata di stazza è uguale a 2,83 metri cubi). 2.165 tonnellate.
Apparato propulsore costituito da due motori diesel FIAT  a due tempi da 7 cilindri ciascuno (d 450mm  x cs 820mm) per una Potenza di 3500 Cavalli e in grado di sviluppare una velocità di 17 nodi, la nave era dotata anche di propulsione elettrica . L’ Unità nel corso della sua lunga vita ha compiuto importanti campagne cablografiche sottomarine per conto di ENEL, SIP, TERNA, ma anche ENI, SAIPEM. La nave aveva tre stive circolari nelle quali veniva “abbisciato” il cavo da posare che mediante una “giostra” veniva varato da proravia.
I giunti fra i vari segmenti del cavo venivano realizzati a bordo da operai specializzati in saldature. La Salernum era una nave attrezzata anche per lavori di oceanografia e idrografia.

Armatore:  Compagnia Italiana Navi Cablografiche controllata della Società D’Amico S.p.A

Foto 2

Nella foto sopra la stazione radio che a paratia mostra il grosso quadro elettrico realizzato dalla SIRM per il controllo dell’alimentazione dell’intera stazione radio comprese le commutazioni della tensione di emergenza sui singoli apparati. Sulla mensola appaiono i due ricevitori in dotazione, l’apparato di sinistra è l’R 1241 della MARCONI ITALIANA con copertura delle Onde Lunghe, Medie e Medio-Corte, questo ricevitore era quello destinato all’ascolto della 500 kc/s, il ricevitore di destra è l’ R 781 delle Officine Marconi di Genova con copertura da 62 kc/s a 23.5 Mc/s in 8 bande e nelle modalità A1, A2 e A3 l’ascolto delle stesse modalità era garantito anche dall’altro ricevitore; sulla destra di quest’ultimo appare il Trasmettitore radiotelegrafico principale per Onde Corte prodotto dalle Officine Radio Marconi di Genova come modello T-262-3, dalla parte opposta del tavolo in posizione ad angolo il Trasmettitore radiotelegrafico principale per Onde Medie modello T-282-C  sempre dalle Officine Radio Marconi di Genova. Si notano a paratia verso destra l’orologio di stazione con la targa del nominativo della nave, nella foto inoltre si vedono altri apparati che verrano descritti sotto.

Foto 3

Nella foto 3, in fondo sotto l’oblò, è installato il Trasmettitore radiotelegrafico di emergenza per la 500 kc/s delle Officine Radio Marconi, sotto si vedono degli alimentatori della SERTI probabilmente utilizzati per alimentare i due trasmettitori principali. Nella parte avanti della foto e sulla destra in vista parziale a paratia è installato il ricevitore del segnale d’autoallarme sulla 500 kc/s e sotto un ricetrasmettitore radiotelefonico in modulazione ‘ampiezza della IRME (modello ALDEBARAN) che verrà descritto nella foto sotto.

Foto 4

In foto il ricetrasmettitore radiotelefonico in AM della IRME, si tratta dell’ALDEBARAN che appartiene alla prima serie degli apparati RTF prodotti dalla nota Casa di Roma. L’RTX poteva ricevere in continua da 550 a 1600 kc/s per l’ascolto delle emittenti Radiofoniche/BC che oltre ai notiziari nazionali trasmettevano i bollettini del mare, l’altra banda coperta era quella delle Onde Medie da 1,6 a 2,9 Mc/s per i collegamenti con le stazioni radiocostiere e l’ultima gamma era quella in Onde Corte da 8 a 9 Mc/s sulla quale la nave poteva comunicare anche su lunga distanza date le caratteristiche di propagazione di questa banda. In trasmissione l’apparato era quarzato fino a un massimo di 5 frequenze, quelle normalmente usate per il traffico in fonia dalla nave.

A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231

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