Motonave M/n “SAGITTARIUS” c/s ICKK
Foto 1
Motonave SAGITTARIUS ( Classe Centauro) Costruita nel 1963 dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico – Monfalcone, Lunghezza 212 mt, Larghezza 28,13 mt, Pescaggio 11,70 mt, Portata: 37.030 Tons., dotata di 6 stive. Apparato motore: Diesel Fiat G.M.T. (Grandi Motori Trieste) 908 – S da 16.800 CV. la SAGITTARIUS è una delle “four sister” (Centauro-Sagittarius-Gemini-Galassia) da 39mila tonnellate poi modificate con l’aggiunta di una stiva (da 6 a 7) che ne aumentò la portata a 46mila. Armatore: Sidermar-Genova.
Foto 2
Nella foto la zona centrale della stazione radio della M/n SAGITTARIUS con i suoi ricevitori e trasmettitori principali. Sopra la mensola del tavolo operatore appaiono i due ricevitori principali dell’ALLOCCHIO BACCHINI intervallati da una centralina destinata a varie commutazioni. Il ricevitore sulla sinistra è il modello AC/16 per Onde lunghe e Onde Medie; questo RX avendo la copertura della 500 kc/s poteva essere alimentato sia dalla tensione di rete che dalle batterie. Il ricevitore sulla destra è il modello AC/16 a copertura generale da 1,6 fino a 25 MHz. Nella zona centrale della mensola, in corrispondenza della centralina e installati a paratia ci sono: il grosso commutatore per le antenne di trasmissione, sulla sinistra la targa con il nominativo della nave mentre sulla destra l’orologio di stazione con i minuti di silenzio per la grafia, in quegli anni ancora non si era svolta la Convenzione Internazionale che imponeva i minuti di silenzio anche per la fonia (2182 kc/s). Il trasmettitore sulla destra è il TX principale per le Onde Corte realizzato dalla MARCONI ITALIANA come modello T-300-OC mentre il TX simile ma installato sulla sinistra è il trasmettitore principale per le Onde Medie, banda dei 500 kc/s, questo apparato era realizzato sempre dalla MARCONI ITALIANA come modello T-300-OM. Sulla destra della foto a paratia è visibile il ricevitore automatico del segnale di allarme della 500 kc/s, si tratta di un apparato realizzato dalla IRME; sotto sul piano del mobile si intravede il TX d’emergenza per la banda dei 500 kc/s di marca IRME (modello T 50-5), appena sulla sinistra di questo apparato il commutatore per l’alimentazione a batteria.
Foto 3
Nella foto il Ricetrasmettitore radiotelefonico in modulazione di ampiezza per Onde Medie e Corte di marca IRME modello SAGITTARIO. Il ricevitore oltre alla sintonia tramite VFO era dotato di frequenze quarzate nonostante i VFO della IRME erano dotati di un’ottima stabilità. Le bande coperte in HF erano la 4, 8, 12 , 16 e 22 MHz e la copertura tra HF e Onde Medie era selezionabile attraverso dei commutatori che indicavano “FREQUENZE ALTE” e”FREQUENZE BASSE”. Immancabile salottino d’attesa del turno per telefonare.
Foto 4
In foto 4 siamo in Sala nautica, sulla sinistra sopra il mobiletto appare uno dei migliori radiogoniometri mai costruiti, si tratta del MARCONI modello LODESTAR, un apparato completamente automatico e asservito dalla bussola giroscopica per una rapida misura dei rilevamenti radiogoniometrici caratteristica molto utile in zone particolari di navigazione, sopra a paratia il campanello del ricevitore di autoallarme della 500 kc/s che avrebbe suonato in caso di attivazione del dispositivo. Sulla sinistra del RDG, installato a paratia il “Registratore di Rotta” una sorta di antesignano della scatola nera per navi, sulla destra della porta il barometro con capsula aneroide e un termometro.
Foto 5
Nella foto sopra l’ampio tavolo da carteggio; si nota nell’angolo in basso a sinistra lo sportello in vetro per accedere al cronometro di bordo, fondamentale a quei tempi (ma anche oggi) per la navigazione astronomica, l’Ufficiale RT era addetto una volta al giorno a prendere lo STOP orario sintonizzandosi su una stazione di tempo e frequenza campione e annotando l’eventuale differenza (in secondi) sul “Taccuino del cronometro” tale “errore” andava aggiunto o sottratto all’istante temporale delle varie osservazioni astronomiche ed era chiamato “K” o correzione del cronometro, qualora si fossero rese necessarie manutenzioni al cronometro per dei “K” eccessivi o più in generale per malfunzionamento dello stesso, questo andava spedito all’Istituto Idrografico della M.M. che avrebbe provveduto alla riparazione o sostituzione. A paratia si nota nella zona centrale del tavolo da carteggio uno sportello probabilmente per comunicare con la stazione radio, sopra lo sportellino la ripetitrice della girobussola e a fianco un orologio che, trovandosi in Sala nautica, avrebbe indicato sempre l’ora GMT, sulla destra, vincino all’oblò, l’ecoscandaglio a carta chimica composto da due unità, quella più a destra è l’indicatore mentre l’unità a sinistra era l’apparato vero e proprio costituito dall’alimentatore, trasmettitore, pilota di cadenza e ricevitore degli echi ricevuti dal fondale. Sotto i vari accessori per il categgio e la tabella delle deviazioni residue della bussola magnetica di rotta. Un telefono per le comunicazione interne.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231