Motonave M/n “PIETRO ORSEOLO” c/s IBSZ
Foto 1
Motonave “PIETRO ORSEOLO” nominativo internazionale IBSZ costruita dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico presso il Cantiere di Monfalcone, Costruzione n. 1229, Impostazione della chiglia il 14 gennaio 1939, varata il 15 luglio 1939, entrata in servizio 31 ottobre 1939. Stazza lordaStazza lorda Una delle misure più frequentemente citate nella valutazione di un’imbarcazione è la sua stazza lorda (o GT, Gross Tonnage o Gross Register Tonnage GRT), comprendente tutti i volumi interni della nave, oltre a quelli utili per il trasporto delle merci e dei passeggeri, e quelli di servizio, gli spazi della sala macchina per il combustibile e così via.A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF - INORC 231 6.344,37 tons , Lunghezza fuori tutto 143,6 metri, Larghezza della sezione maestra 18,47metri, Altezza di costruzione 11,34-11,84 metri, Pescaggio 7,2 metri. Apparato di propulsione 1 motore diesel FIAT 646 per una potenza di 4600-4800-5000 CV asse dotata di 1 elica, Velocità di crociera 15 nodi, massima 16,29 nodi. Per i dettagli storici di questa nave durante la Seconda Guerra Mondiale consultare “WIKIPEDIA”:
https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Orseolo_(nave_mercantile)
Foto 2
La stazione radio di questa nave mostra dei punti interessanti, innanzitutto gli apparati che sono davvero d’epoca e costruiti dalle OFFICINE MARCONI ITALIA, nella stazione appaiono molti dettagli come i sistemi di commutazione, i quadri elettrici e le alimentazioni che nelle foto sinora pubblicate figurano secondo realizzazioni più moderne, particolare degno di rilievo è che, come appare nella figura 4, la stazione radio era comunicante con l’alloggio – cabina dell’Ufficiale marconista. La descrizione degli apparati della stazione radio è stata resa possibile grazie al contributo dell’ Ufficiale RT Urbano CAVINA Socio INORC 144; Urbano ha gentilmente fornito tutte le informazioni relative agli apparati realmente storici. Il ricevitore sulla destra è l’R286 OL OM, un RX supereterodina con 6 valvole con copertura di frequenza dai 300 metri ai 4000 metri quindi destinato principalmente al traffico sulla 500 kc/s ma anche su frequenze appartenenti alla banda coperta in quanto nel periodo storico al quale ci si riferisce l’organizzazione delle frequenze destinate al traffico radiomarittimo era ben diversa rispetto a quella che venne stabilita successivamente (dopo la II Guerra Mondiale), da tenere in considerazione che nel periodo storico a cui ci riferiamo le comunicazioni bordo-terra avvenivano solo in radiotelegrafia. Il ricevitore di sinistra e il tipo 285 OC con copertura di frequenza dai 12 ai 100 metri in più bande. A paratia al centro tra i due ricevitori l’orologio di stazione, sul tavolo delle cuffie ad alta impedenza e dei tasti telegrafici ma anche dei dispositivi di commutazione meccanici. A paratia sulla sinistra nella parte alta della foto dei commutatori per le antenne di trasmissione. Sulla destra del tavolo operatore uno stipetto (nome usato a bordo per chiamare gli armadietti) destinato a riporre le parti di ricambio per gli apparati e le monografie degli stessi. Sulla sinistra dei ricevitori appare un grosso trasmettitore che però verrà descritto insieme agli altri TX’s nella foto successiva.
Foto 3
Nella foto 3 da sinistra il Trasmettitore principale per Onde Corte modello T262 OC, sotto il mobiletto il dispositivo di avviamento dei survoltori (che appaiono più in basso) necessari per fornire le adeguate tensioni anodiche agli apparati, sulla destra sopra la mensola appare il TX di emergenza per la 500 kc/s modello T335 mentre sul tavolo operatore – nell’angolo – il grosso Trasmettitore principale per Onde Medie tipo T282 OM, sul cielo della stazione radio in posizione centrale il commutatore principale per le antenne di trasmissione.
Foto 4
Questa foto mostra un dettaglio interessante ossia di come fino agli inizi degli anni 40 la cabina dell’Ufficiale radiotelegrafista fosse attigua e comunicante con la stazione radio, questa immagine ci suggerisce molti dettagli che davvero appartengono alla storia del WIRELESS, uno di questi è che l’Ufficiale RT svolgeva la propria vita durante le navigazioni dividendola tra servizio e riposo in una sorta di distacco dal resto dell’equipaggio e questo è vero perchè andando ancora a ritroso nel tempo la stazione radio addirittura non era neanche ricavata all’interno della nave ma era una sorta di “modulo abitativo” che veniva installato con tutti gli apparati sul ponte più alto della nave in questo modulo era compreso l’alloggio del marconista che veniva inviato a bordo dalla compagnia radio, una volta imbarcato egli si relazionava solo con il Comandante o al massimo con gli Ufficiali di Coperta per motivi strettamente legati alla sicurezza della navigazione, agli inizi del WIRELESS non esisteva ancora una vera e propria organizzazione dei servizi di diffusione di AVVISI ai NAVIGANTI, possiamo immaginarci senza cadere in errore che i pericoli scampati lungo la rotta venissero trasmessi dalle singole navi sulla 500 kc/s proprio come è ricostruito nei vari film del TITANIC dove le posizioni degli icebergs venivano segnalati alle navi sulla QRG di soccorso creando una sorta di passaparola.
A cura di Alfredo De Cristofaro IK6IJF – INORC 231